MotoGP Giappone

Tra Lorenzo e Rossi vince Pedrosa alla sua 2a giovinezza. Rossi allunga nel mondiale, +18.

12 Oct 2015 motorpad.it
MotoGP Giappone

Il Mondiale non è finito, mancano ancora tre GP ma sembra che tutto vada nella direzione giusta per Vale Rossi, che intravvede poco lontano (circa 1 mese) il titolo 2015, quello della stella. Anche a Motegi, in Giappone, dove tutto è di proprietà della Honda e la Yamaha, approfittando di condizioni meteo non certo consone alle bianco-arancioni HRC stava facendo doppietta, si è ripresentata la variabile meteo, che negli ultimi GP pecca di protagonismo. Dopo il diluvio di Silverstone e lo scroscio improvviso di Aragon, ecco il piovere a tratti giapponese, la peggior condizione per le gomme rain. Ad approfittarne il solito Vale Rossi, spesso meno veloce di Lorenzo e Marquez, ma molto più furbo di ambedue messi insieme. Lorenzo fa al meglio quello che predilige, essere in testa, in fuga senza corpo a corpo con nessuno e vincere solitario con la sua andatura “a martello”. Marquez che di solito è un fulmine ma poi cade e rovina tutto, qui patisce molto la frattura al mignolo nonostante tutti dicessero il contrario. E poi c’è Pedrosa, considerato da molti una buona 2a guida, che sta rivivendo, dopo lo sfortunato inizio di stagione ed intervento al braccio, un’altra gioventù e riesce a prendersi sonore soddisfazioni come battere Rossi in un duello ravvicinato e vincere in casa della Honda dando felicità a tutti e garantendosi un roseo futuro.

A Motegi è successo l’imponderabile che però è legato ad una profonda base tecnica. Le Honda hanno da sempre problemi a mandare in temperatura la gomma posteriore e questo vuol dire poco grip e un assetto piantato sull’anteriore altrimenti la moto non è guidabile. Questa pecca in Giappone ha rappresentato l’asso per vincere un GP ormai dato per perso rispetto alla grande rivale Yamaha, che ha spadroneggiato nel primo w-end del trittico asiatico, quello del sol levante. Partite a razzo le blu M1 con Lorenzo davanti e Rossi dietro, arretrato Marquez per guai fisici e in crisi le Ducati che col solo Dovizioso riuscivano a star tra i top 5 (con Iannone costretto al 1° ritiro x problemi meccanici), Pedrosa non si scoraggia e da metà gara con gomme in condizione ottimali risale verso la vetta infilando tutti come tordi, a causa della partenza (troppo) arrembante e notevole usura delle “rain” sulle Yamaha leader.

Rossi oltre a trovare a metà gara la mappatura giusta per la trazione della 46 innesta quella top della sua intelligenza e quando la HRCn26 lo supera, decide di seguire le sue linee e rincorrendo Pedrosa riesce a recuperare e sorpassare Lorenzo, mettendo in pratica la miglior tattica per il titolo, collezionare altri punti sul rivale. Non vince, è 2°, ma è come se lo avesse fatto! Collezionando il 14° podio su 15 gare stagionali e allungando (+18 punti) sul maiorchino.

Sul podio due sorrisi e una faccia triste. Pedrosa felice perché dimostra che la qualità espressa ad Aragon non è frutto di un lampo isolato, Valentino che già pregusta Australia e Malesia (due piste a lui congeniali) guardando dall’alto del suo vantaggio Lorenzo, che invece impreca sul meteo e sulla poca amicizia con la dea bendata. "Ancora una volta sono stato sfortunato col tempo: sull'asciutto avevo il passo migliore, poi sulla pioggia andavo bene, ma ha smesso e la spinta fatta all'inizio per andarmene l'ho pagata alla fine, soprattutto sull'anteriore. Nel finale non potevo seguire il ritmo di Pedrosa e Rossi, però ho perso solo 4 punti e posso puntare a vincere le ultime 3 gare. Magari se mi aiutano Dani, Marc o una Ducati, vediamo…

Vale Rossi gestisce meglio le gomme e molto abile nel seguire Pedrosa: "Sul bagnato pieno non avrei preso Lorenzo, ma sapevo che le condizioni stavano cambiando. Quando Pedrosa mi ha passato ho seguito le sue traiettorie e guidando come sulle uova sono riuscito a non farmi staccare molto, ma così recuperavo su Lorenzo che stava peggio di me”. Ora anche se arriva sempre 2° e sempre che Lorenzo le vinca tutte, rimarrebbe davanti in classifica, ma questi discorsi Rossi non li ha mai fatti e non inizierà certo a farli a 36 anni.

Pedrosa sorride felice per la ritrovata vittoria: “Gli altri hanno bruciato le gomme all’inizio, col pieno e alla fine il mio passo era il più veloce sulla pista che si asciugava. Sull'asciutto non avevamo chance, ma sul bagnato ho approfittato della situazione".

Motegi indirizza sempre più il titolo verso Rossi, ma Lorenzo non si arrende e giocherà il tutto per tutto. 3 GP sono ancora molti km da percorrere. Domenica prossima si torna nuovamente in pista, a Phillip Island, in Australia.

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